Questa volta Il Tabloid non si è limitato ad osservare da riva lo svolgersi della competizione, ma grazie all’ospitalità di Ignazio Barone abbiamo potuto far parte del suo equipaggio.
In realtà la prova a cui siamo stati sottoposti richiedeva solo un atteggiamento da “zavorra”, tuttavia già non dare fastidio alle manovre del pozzetto del Comet da 33 piedi ci è sembrato compito non facile.
“Sailing for Children – Trofeo Scuole Vela” è un progetto organizzato dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Roma, sotto l’egida della Lega Navale Italiana e della Federazione Italiana Vela, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Fiumicino, dell’Autorità Portuale del Lazio “Porti di Roma e del Lazio”, e del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
Obiettivo della manifestazione è quello di finanziare, tramite l’Associazione Volontari Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il soggiorno presso strutture specializzate i bambini onco-ematologici ricoverati presso l’Ospedale.
La Regata, riservata ad imbarcazioni dai 33 piedi ai 40, è stata disputata nella zona di mare compresa tra il litorale del Comune di Roma e del Comune di Fiumicino, con partenza ed arrivo nelle acque antistanti il Porto Canale di Fiumicino.
Alle ore 11,00 una prima partenza subito annullata per assoluta mancanza di vento che tuttavia non ha impedito un ammassamento generale presso la boa di partenza; in attesa di una nuova partenza, in quel momento abbiamo dato il meglio di noi stessi affrontando “pizza e mortadella” gentilmente offertaci dal comitato organizzatore e che fino a quel momento era stata gelosamente conservata in cambusa.
Alle 12,00 lo speaker annuncia nuovamente la partenza che questa volta si svolge regolarmente: il comandante Ignazio Barone al timone, il prodiere Filippo a prua con funzioni di tattico e l’esperto Gino alle regolazioni del fiocco. Siamo leggermente più piccoli degli altri concorrenti ma la fama del maestro Ignazio ci precede, così che ci sentiamo addosso gli occhi degli altri regatanti. Fingiamo indifferenza, ma siamo pronti a dimostrare quanto ci sentiamo “impuniti”. Velocità inferiore ai cinque nodi nonostante Gino tenga sotto stretto controllo il colore dell’acqua all’orizzonte e i nembi cumuliformi che sembrano comunicargli la zona migliore per prendere vento. Noi fingiamo senza alcun pudore di aver capito, annuiamo e teniamo fisso lo sguardo all’orizzonte.
L’equipaggio al completo smoccola leggermente per la penuria di vento che le previsioni indicavano invece sopra i venti nodi (chi scrive, pur essendosi unito ai ‘moccoli’, si godeva intanto la cosiddetta andatura da crociera).
Una serie di ‘cazza fiocco’ e ‘cazza randa’ ‘lasca fiocco’ e ‘lasca randa’, e la prima boa viene raggiunta: pronti a virare, vira! E finalmente il vento arriva. Ognuno al suo posto e anche chi scrive si sente in dovere di andare a sedersi sul lato sottovento con i piedi fuori per meglio bilanciare lo sbandamento del Comet. Scivolata inevitabile e comprendiamo all’istante come non a caso le scarpette da tennis siano indicate per altri campi……
Palpeggiati da un paio di membri dell’equipaggio evitiamo di finire in acqua o di spalmarci sulla tolda e riprendiamo il nostro abituale ‘aplomb’ tranquillizzando tutti con il sorriso più falso che ci riesce al momento: “Tranquilli, tutto a posto (cavolo, c’è mancato poco)”!
Bordo lungo di bolina e ‘sfortunatamente’ (!) il vento non aumenta. Un paio di virate ancora con relativa nuova disposizione dei pesi e inevitabile doppio rischio di ripetere l’esperienza precedente mentre ci sentiamo addosso gli occhi dell’equipaggio e tutta la loro comprensione.
Dopo poco più di tre ore superiamo anche noi la linea del traguardo mentre la sirena della barca giuria ci onora del suo suono. Alla fine risulteremo quinti tra tutti gli equipaggi arrivati grazie alla compensazione dei tempi prevista per imbarcazioni di stazza inferiore.
Noi c’eravamo, e di questo ringraziamo ancora l’ospitalità e la pazienza di Ignazio Barone, sia per averci permesso di godere di una splendida giornata di mare che per aver potuto partecipare, nel nostro piccolo, ad un evento le cui finalità rivestono un’indiscutibile importanza.

Renato Magrelli